A seguito degli oltre novanta eventi climatici definiti "bombe d'acqua", verificatisi durante quest'ultimo anno, è d'uopo affrontare nuovamente la questione, anche perché la propaganda da un lato e la censura dall'altro creano confusione e distorcono la verità dei fatti. E' peraltro incontestabile che le condizioni meteorologiche sono manipolate, attraverso svariate tecniche, che possiamo distinguere essenzialmente nelle seguenti modalità:
a) inseminazione igroscopica delle nubi basse (le ben note "scie chimiche"), atte ad impedire la formazione di nubi temporalesche e ad inibire le precipitazioni piovose attraverso la diffusione di composti prosciuganti come alluminio, bario, manganese, carbonato di calcio;
b) semina imbrifera dei cumulonembi o "cloud seeding", volta a provocare piogge, grazie alla dispersione di nuclei di condensazione formati da cristalli di ioduro d'argento oppure per mezzo della dispersione del batterio Pseudomonas syringae, geneticamente modificato;
c) creazione ad hoc di celle temporalesche, definite "celle autorigeneranti", adoperando macchinari speciali come il TMC65 o il Meteotron, quest'ultimo definito anche "macchina della pioggia". FOTO: Le anomale celle temporalesche (di forma oblunga) che hanno interessato la Regione Marche nella notte del nubifragio
La recente alluvione, occorsa nel marchigiano nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 settembre 2022 e che ha visto cadere al suolo in poche ore ben 700 millimetri di acqua e cioé il quantitativo che si sarebbe dovuto distribuire in un anno, evidenzia come il modus operandi è sempre il medesimo: procurare periodi siccitosi estremi, per poi far scatenare, una volta che le energie in gioco si sono accumulate per mesi, violentissimi nubifragi. Sono attività studiate a tavolino, che non hanno alcunché di casuale e assolutamente prive di correlazioni con un fantomatico "cambiamento climatico", usato come alibi per continuare indisturbati con le sperimentazioni sul campo. In tale contesto è singolare il sorvolo delle Marche per diverse ore, ad opera di un velivolo AWACS (ALIAS Boeing E-3 Sentry1) con identificativo LX-N90446, decollato dalla base N.A.T.O. di Geilenkirchen (in Germania), due giorni prima della tragedia che ha causato la morte di (al momento in cui si scrive questo articolo) undici persone. Probabilmente, grazie alle apparecchiature presenti a bordo dell'AWACS, unità attrezzata per la guerra elettronica e non solo, sono state studiate le opportunità fornite dalle particolari condizioni meteo (forti venti e correnti calde provenienti da Ovest, in contrasto con le correnti fredde in arrivo dal Nord Europa), per innescare un fenomeno violento, utile ad avvalorare la tesi del "cambiamento climatico". [1] FOTO: il velivolo AWACS che, decollato dalla base NATO in Germania il giorno 13 settembre, ha sorvolato per oltre tre ore le Marche.
Il "Progetto pioggia" risale agli anni '90 del XX secolo. Per legittimare queste operazioni, nate da un accordo con Israele, fu varata la legge 36/94, mirata a regolamentare il controllo artificiale delle precipitazioni. L'esistenza di tale legge fu all'epoca divulgata e denunciata da Marco Pannella, allora segretario del Partito radicale. Non bisogna, però, confondere le operazioni "igroscopiche" (le cosiddette scie chimiche o "hygroscopic cloud seeding", come si diceva più sopra) con le missioni di "cloud seeding". Infatti in queste ultime sono usati aerei monomotore o piccoli bimotori ad elica. Questi apparecchi, passando poco al di sotto o al di sopra delle nuvole temporalesche, bruciano sali di ioduro d'argento che, di solito, generano piogge più o meno intense. Invece, nella maggior parte dei casi, le operazioni sono volte ad impedire le precipitazioni, dissolvendo i fronti temporaleschi tramite l'aviodispersione di metalli ed altri elementi e composti prosciuganti, ovvero alluminio, bario, manganese, carbonato di calcio. Inevitabilmente, in questo modo, si creano, in maniera artificiale, le condizioni per lunghissimi periodi di aridità, interrotti bruscamente da nubifragi ed alluvioni.
[1] Il Boeing E-3 Sentinella è un aereo attrezzato per il controllo e la gestione dei dati meteorologici. Ufficialmente non si conosce se è dotato anche di tecnologia atta alla modificazione delle condizioni meteo, ma è un fatto che a circa 48 ore prima delle forti piogge e dopo un volo di appena 40 minuti, sorvola le Marche per qualche ora, per poi ritornare alla base…
Di seguito le parti salienti della legge cui abbiamo accennato.
Legge 36/94
2. Usi delle acque
1. [...]
2. Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.
Per completezza riteniamo opportuno riportare un articolo che segnalammo nel mese di agosto del 2019 e che, su indicazioni governative, è stato eliminato. Il pezzo si intitolava "Progetto pioggia: tappe italiane, contestazioni e nuovi investitori", allora presente a questo link. Articolo non più On-Line. Inevitabilmente la Rete, un tempo fonte di preziose informazioni, è via via bonificata, facendo sparire le prove del coinvolgimento italiano nella modifica del clima.
Progetto pioggia: tappe italiane, contestazioni e nuovi investitori
Il progetto di stimolazione delle piogge, messo a punto dalla Tecnagro, una società italiana che ha sviluppato tecniche già impiegate in Israele, è nato nel 1984, ma sarebbe stato successivamente interrotto in Italia e continuato dall'ONU. Anche i contestatori del Progetto hanno alzato la loro testa e spiegato rischi e pericoli.
"La sperimentazione è partita nel 1984, con test nella Ragione Puglia dall'88 al '94 - afferma Massimo Bartolelli, presidente della Tecnagro: "Dopo una serie di sperimentazioni in altre regioni d'Italia, il progetto è stato - ufficialmente n.d.r. - chiuso ed ora lavoriamo per l'O.N.U. Eppure i primi risultati sembravano incoraggianti: abbiamo registrato incrementi dei livelli di pioggia fino al 40% annuo". Alcuni dati riferirebbero: 139 missioni per un totale di 298 ore di volo, dal 1992 al 1994 e le precipitazioni erano passate da 56 milioni di metri cubi d'acqua a 231 milioni.
TAPPE PROGETTO IN ITALIA - Un articolo del "Corriere della Sera" comincia a parlare di "Progetto pioggia" nel febbraio 2002 e spiega in che cosa consiste, che cosa riguarda, come funziona, quali zone interessa. Il 14 maggio 2002, l'Atto n. 3-00452 del Senato della Repubblica, Seduta n. 170 vede proposto al Consiglio dei Ministri da parte di Bonatesta, Bongiorni e Pace, il piano per l'approvazione delle sperimentazioni sulla manipolazione climatica: "Gli interroganti chiedono di sapere se il Comitato dei Ministri intenda avvalersi delle esperienze e dei risultati ottenuti dalla Tecnagro con il suo "Progetto pioggia" e portare così a conclusione un'iniziativa meritoria e indispensabile per l’agricoltura meridionale".
Il 17 luglio 2002, la testata "La Stampa" riporta l'intervento del capogruppo di Alleanza Nazionale in commissione agricoltura al Senato, Michele Bonatesta: "Il "Progetto pioggia" è la risoluzione al problema siccità. Il sistema per contribuire concretamente ed efficacemente a risolvere la crisi idrica che trae origine soprattutto dalle variazioni climatiche che hanno interessato e continueranno ad interessare l'Italia, specialmente il Mezzogiorno, esiste. E' il caso che il Governo metta a frutto le esperienze in materia di stimolazione artificiale della pioggia della Tecnagro, quasi ventennale". Il 20 luglio 2002 l'Unione Sarda Politica, a pagina 2, riporta l’annuncio dell’assessore Ladu: "In Sardegna la sperimentazione partirà. Con dieci milioni di euro avremo pioggia artificiale da ottobre". Il 10 gennaio 2005 anche la Regione Puglia avvia il "Progetto pioggia" per incrementare le precipitazioni attraverso l'inseminazione artificiale delle nubi. 'Il Progetto pioggia', per il quale sono stati stanziati oltre tre milioni di euro, è già pronto per partire", scriveva il "Corriere del Mezzogiorno". Il Presidente della Tecnagro afferma che, per mancanza di fondi e finanziamenti, il progetto in Italia non andrà a buon fine e così gli esperimenti, dopo il 2005, sarebbero (il condizionale è d'obbligo) stati interrotti.
CONTESTAZIONI - Nonostante l'entusiasmo iniziale a favore del progetto, c'era anche chi valutava i lati negativi e gli "effetti indesiderati". Il Generale Abele Nania, catanese residente a Brindisi, consulente scientifico della Tecnagro, in due studi pubblicati nel 2002, asserì che: "I metodi statistici erano inadeguati alla conoscenza, non consideravano l'influsso delle intensità dei venti in quota nel determinare la ricaduta delle precipitazioni. In realtà, l'aumento della pioggia spesso si verificava sotto vento a notevoli distanze dal luogo della semina, cosa di cui gli statistici non tenevano conto e che, invece, è stata messa in luce dall'impiego di radar digitali di nuova generazione. Le applicazioni future devono tenere conto di queste variabili e spostare le piste di semina per evitare che piova nei posti sbagliati".
NUOVI FINANZIATORI - La "World meteorological organization" ha preso sul serio le sperimentazioni. Godwin Obasi, segretario generale, dichiarava: "Il Progetto pioggia sviluppato da Tecnagro su tecnologia israeliana, ha evidenziato l'incremento delle precipitazioni nell'area interessata. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Tecnagro di preparare un piano simile per l'Arabia Saudita". Secondo alcune ricostruzioni, molte nuvole dall'Africa potrebbero transitare sulla Sicilia, Sardegna e sul resto del Mezzogiorno, con una sufficiente possibilità di precipitazione, "potendo causare anche danni, se non controllate a dovere", rifeririva il Generale Abele Nania. Il progetto sarebbe attualmente nelle mani dell'O.N.U.
Fonti: www.corriere.it
www.panorama.it
www.lastampa.it
www.corrieredelmezzogiorno.it
www.unionesarda.it
www.repubblica.it
Che cosa è successo nelle Marche? Quale correlazione c'è tra il velivolo AWACS in sorvolo sulla Regione - due giorni prima del disastro della notte tra il 15 ed il 16 settembre 2022 - e l'alluvione ultima? Quali sono le differenze tra "Cloud Seeding" ed "Hygroscopic Cloud Seeeding"? Cerchiamo di fare chiarezza in questa intervista del 23 settembre.
a) inseminazione igroscopica delle nubi basse (le ben note "scie chimiche"), atte ad impedire la formazione di nubi temporalesche e ad inibire le precipitazioni piovose attraverso la diffusione di composti prosciuganti come alluminio, bario, manganese, carbonato di calcio;
b) semina imbrifera dei cumulonembi o "cloud seeding", volta a provocare piogge, grazie alla dispersione di nuclei di condensazione formati da cristalli di ioduro d'argento oppure per mezzo della dispersione del batterio Pseudomonas syringae, geneticamente modificato;
c) creazione ad hoc di celle temporalesche, definite "celle autorigeneranti", adoperando macchinari speciali come il TMC65 o il Meteotron, quest'ultimo definito anche "macchina della pioggia". FOTO: Le anomale celle temporalesche (di forma oblunga) che hanno interessato la Regione Marche nella notte del nubifragio
La recente alluvione, occorsa nel marchigiano nella notte tra giovedì 15 e venerdì 16 settembre 2022 e che ha visto cadere al suolo in poche ore ben 700 millimetri di acqua e cioé il quantitativo che si sarebbe dovuto distribuire in un anno, evidenzia come il modus operandi è sempre il medesimo: procurare periodi siccitosi estremi, per poi far scatenare, una volta che le energie in gioco si sono accumulate per mesi, violentissimi nubifragi. Sono attività studiate a tavolino, che non hanno alcunché di casuale e assolutamente prive di correlazioni con un fantomatico "cambiamento climatico", usato come alibi per continuare indisturbati con le sperimentazioni sul campo. In tale contesto è singolare il sorvolo delle Marche per diverse ore, ad opera di un velivolo AWACS (ALIAS Boeing E-3 Sentry1) con identificativo LX-N90446, decollato dalla base N.A.T.O. di Geilenkirchen (in Germania), due giorni prima della tragedia che ha causato la morte di (al momento in cui si scrive questo articolo) undici persone. Probabilmente, grazie alle apparecchiature presenti a bordo dell'AWACS, unità attrezzata per la guerra elettronica e non solo, sono state studiate le opportunità fornite dalle particolari condizioni meteo (forti venti e correnti calde provenienti da Ovest, in contrasto con le correnti fredde in arrivo dal Nord Europa), per innescare un fenomeno violento, utile ad avvalorare la tesi del "cambiamento climatico". [1] FOTO: il velivolo AWACS che, decollato dalla base NATO in Germania il giorno 13 settembre, ha sorvolato per oltre tre ore le Marche.
Il "Progetto pioggia" risale agli anni '90 del XX secolo. Per legittimare queste operazioni, nate da un accordo con Israele, fu varata la legge 36/94, mirata a regolamentare il controllo artificiale delle precipitazioni. L'esistenza di tale legge fu all'epoca divulgata e denunciata da Marco Pannella, allora segretario del Partito radicale. Non bisogna, però, confondere le operazioni "igroscopiche" (le cosiddette scie chimiche o "hygroscopic cloud seeding", come si diceva più sopra) con le missioni di "cloud seeding". Infatti in queste ultime sono usati aerei monomotore o piccoli bimotori ad elica. Questi apparecchi, passando poco al di sotto o al di sopra delle nuvole temporalesche, bruciano sali di ioduro d'argento che, di solito, generano piogge più o meno intense. Invece, nella maggior parte dei casi, le operazioni sono volte ad impedire le precipitazioni, dissolvendo i fronti temporaleschi tramite l'aviodispersione di metalli ed altri elementi e composti prosciuganti, ovvero alluminio, bario, manganese, carbonato di calcio. Inevitabilmente, in questo modo, si creano, in maniera artificiale, le condizioni per lunghissimi periodi di aridità, interrotti bruscamente da nubifragi ed alluvioni.
[1] Il Boeing E-3 Sentinella è un aereo attrezzato per il controllo e la gestione dei dati meteorologici. Ufficialmente non si conosce se è dotato anche di tecnologia atta alla modificazione delle condizioni meteo, ma è un fatto che a circa 48 ore prima delle forti piogge e dopo un volo di appena 40 minuti, sorvola le Marche per qualche ora, per poi ritornare alla base…
Di seguito le parti salienti della legge cui abbiamo accennato.
Legge 36/94
2. Usi delle acque
1. [...]
2. Con decreto emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dei lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, è adottato il regolamento per la disciplina delle modificazioni artificiali della fase atmosferica del ciclo naturale dell'acqua.
Per completezza riteniamo opportuno riportare un articolo che segnalammo nel mese di agosto del 2019 e che, su indicazioni governative, è stato eliminato. Il pezzo si intitolava "Progetto pioggia: tappe italiane, contestazioni e nuovi investitori", allora presente a questo link. Articolo non più On-Line. Inevitabilmente la Rete, un tempo fonte di preziose informazioni, è via via bonificata, facendo sparire le prove del coinvolgimento italiano nella modifica del clima.
Progetto pioggia: tappe italiane, contestazioni e nuovi investitori
Il progetto di stimolazione delle piogge, messo a punto dalla Tecnagro, una società italiana che ha sviluppato tecniche già impiegate in Israele, è nato nel 1984, ma sarebbe stato successivamente interrotto in Italia e continuato dall'ONU. Anche i contestatori del Progetto hanno alzato la loro testa e spiegato rischi e pericoli.
"La sperimentazione è partita nel 1984, con test nella Ragione Puglia dall'88 al '94 - afferma Massimo Bartolelli, presidente della Tecnagro: "Dopo una serie di sperimentazioni in altre regioni d'Italia, il progetto è stato - ufficialmente n.d.r. - chiuso ed ora lavoriamo per l'O.N.U. Eppure i primi risultati sembravano incoraggianti: abbiamo registrato incrementi dei livelli di pioggia fino al 40% annuo". Alcuni dati riferirebbero: 139 missioni per un totale di 298 ore di volo, dal 1992 al 1994 e le precipitazioni erano passate da 56 milioni di metri cubi d'acqua a 231 milioni.
TAPPE PROGETTO IN ITALIA - Un articolo del "Corriere della Sera" comincia a parlare di "Progetto pioggia" nel febbraio 2002 e spiega in che cosa consiste, che cosa riguarda, come funziona, quali zone interessa. Il 14 maggio 2002, l'Atto n. 3-00452 del Senato della Repubblica, Seduta n. 170 vede proposto al Consiglio dei Ministri da parte di Bonatesta, Bongiorni e Pace, il piano per l'approvazione delle sperimentazioni sulla manipolazione climatica: "Gli interroganti chiedono di sapere se il Comitato dei Ministri intenda avvalersi delle esperienze e dei risultati ottenuti dalla Tecnagro con il suo "Progetto pioggia" e portare così a conclusione un'iniziativa meritoria e indispensabile per l’agricoltura meridionale".
Il 17 luglio 2002, la testata "La Stampa" riporta l'intervento del capogruppo di Alleanza Nazionale in commissione agricoltura al Senato, Michele Bonatesta: "Il "Progetto pioggia" è la risoluzione al problema siccità. Il sistema per contribuire concretamente ed efficacemente a risolvere la crisi idrica che trae origine soprattutto dalle variazioni climatiche che hanno interessato e continueranno ad interessare l'Italia, specialmente il Mezzogiorno, esiste. E' il caso che il Governo metta a frutto le esperienze in materia di stimolazione artificiale della pioggia della Tecnagro, quasi ventennale". Il 20 luglio 2002 l'Unione Sarda Politica, a pagina 2, riporta l’annuncio dell’assessore Ladu: "In Sardegna la sperimentazione partirà. Con dieci milioni di euro avremo pioggia artificiale da ottobre". Il 10 gennaio 2005 anche la Regione Puglia avvia il "Progetto pioggia" per incrementare le precipitazioni attraverso l'inseminazione artificiale delle nubi. 'Il Progetto pioggia', per il quale sono stati stanziati oltre tre milioni di euro, è già pronto per partire", scriveva il "Corriere del Mezzogiorno". Il Presidente della Tecnagro afferma che, per mancanza di fondi e finanziamenti, il progetto in Italia non andrà a buon fine e così gli esperimenti, dopo il 2005, sarebbero (il condizionale è d'obbligo) stati interrotti.
CONTESTAZIONI - Nonostante l'entusiasmo iniziale a favore del progetto, c'era anche chi valutava i lati negativi e gli "effetti indesiderati". Il Generale Abele Nania, catanese residente a Brindisi, consulente scientifico della Tecnagro, in due studi pubblicati nel 2002, asserì che: "I metodi statistici erano inadeguati alla conoscenza, non consideravano l'influsso delle intensità dei venti in quota nel determinare la ricaduta delle precipitazioni. In realtà, l'aumento della pioggia spesso si verificava sotto vento a notevoli distanze dal luogo della semina, cosa di cui gli statistici non tenevano conto e che, invece, è stata messa in luce dall'impiego di radar digitali di nuova generazione. Le applicazioni future devono tenere conto di queste variabili e spostare le piste di semina per evitare che piova nei posti sbagliati".
NUOVI FINANZIATORI - La "World meteorological organization" ha preso sul serio le sperimentazioni. Godwin Obasi, segretario generale, dichiarava: "Il Progetto pioggia sviluppato da Tecnagro su tecnologia israeliana, ha evidenziato l'incremento delle precipitazioni nell'area interessata. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Tecnagro di preparare un piano simile per l'Arabia Saudita". Secondo alcune ricostruzioni, molte nuvole dall'Africa potrebbero transitare sulla Sicilia, Sardegna e sul resto del Mezzogiorno, con una sufficiente possibilità di precipitazione, "potendo causare anche danni, se non controllate a dovere", rifeririva il Generale Abele Nania. Il progetto sarebbe attualmente nelle mani dell'O.N.U.
Fonti: www.corriere.it
www.panorama.it
www.lastampa.it
www.corrieredelmezzogiorno.it
www.unionesarda.it
www.repubblica.it
Che cosa è successo nelle Marche? Quale correlazione c'è tra il velivolo AWACS in sorvolo sulla Regione - due giorni prima del disastro della notte tra il 15 ed il 16 settembre 2022 - e l'alluvione ultima? Quali sono le differenze tra "Cloud Seeding" ed "Hygroscopic Cloud Seeeding"? Cerchiamo di fare chiarezza in questa intervista del 23 settembre.
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