L’attuale situazione della Tunisia è un esempio calzante per comprendere il nesso tra geoingegneria e geopolitica. Immedesimiamoci per un attimo negli esponenti del complesso militare-industriale. Se essi intendono ottenere il pieno dominio di un Paese, come agiscono?
Causano la siccità o disastri meteorologici per mezzo di attività ad hoc, usando gli aerei commerciali. La carenza di precipitazioni provoca il crollo della produzione agricola e zootecnica da cui, in buona misura, dipende l’economia. La geoingegneria clandestina è un’arma perfetta per controllare la struttura produttiva e le risorse idriche. Tanto è solo “condensa”… e quasi nessuno si accorge che è stato sferrato un attacco dal cielo.
La crisi economica e sociale innesca politiche di “austerità” con inasprimento della pressione fiscale e progressiva riduzione dei servizi. Il governo chiede prestiti al Fondo monetario internazionale ed alla Banca mondiale per combattere la stagnazione. I banchieri concedono i prestiti, ma esigono, oltre alla restituzione del capitale gravato di interessi, che l’esecutivo realizzi riforme, ossia promulghi leggi atte a tagliare drasticamente la spesa sociale.
I cittadini più colpiti dalla recessione cominciano ad allontanarsi dalla loro terra d’orgine, alimentando l’emigrazione regolare ed irregolare. Lo Stato, che accoglie gli emigrati, finge di attuare una politica di contenimento dei flussi, ma in realtà la promuove, perché essa avvantaggia organizzazioni non governative, amministratori corrotti, associazioni di “volontari” per l’accoglienza, criminali… tutta gente che lucra in modo formidabile sul traffico di uomini, un traffico che rende più del commercio di stupefacenti.
Intanto i “politici”, che simulano un impegno contro l’emigrazione indiscriminata, raccolgono voti, ottenendo il consenso per governare e per conseguire i loro obiettivi, ossia distruggere l’identità etnico-culturale della nazione, provocare tensioni tra nativi ed immigrati, rovinare l’economia per poi introdurre strumenti deleteri come il M.E.S. Insomma, il loro fine è diffondere il più possibile caos, perché “ordo ab chao”.
E’ quello che sta accadendo in questo periodo in Francia dove i disordini, i tumulti, gli scontri, se non progettati, fomentati dalla solita cricca mondialista, diverranno il pretesto per un giro di vite, per approvare leggi sempre più draconiane, liberticide, con l’avallo e la complicità di tutti, sia la cosiddetta Destra sia la cosiddetta Sinistra. Les jeux sont fait.
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