Inseminazione imbrifera delle nuvole (Cloud Seeding) e “scie chimiche”: sono due fenomeni sovrapponibili? Cerchiamo di evidenziare somiglianze e difformità attraverso questo articolo schematico, per chiarire un tema su cui regna spesso molta confusione.
Inseminazione imbrifera o cloud seeding
Definizione
Inseminazione imbrifera delle nubi o “cloud seeding”: è una tecnica impiegata per modificare i fenomeni meteorologici con l’obiettivo di causare la pioggia.
Processo e funzionamento
Questa pratica cominciò a diffondersi negli anni ‘40 del XX secolo e si basa su principi fisici e chimici precisi. Tale sistema prevede la dispersione nell’atmosfera di agenti chimici e biologici, solitamente ioduro d’argento o sali di sodio o ghiaccio secco (biossido di carbonio allo stato solido), ossido di grafene 3D, batteri, che fungono da nuclei di condensazione. Questi nuclei, presenti all’interno dei corpi nuvolosi, stimolano la formazione di gocce d’acqua, facilitando così la precipitazione per gravità. Tale tecnica è applicata principalmente in aree che soffrono di siccità (Israele, Stati Uniti occidentali, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, alcune regioni della Cina, Australia, taluni paesi africani etc.) o in contesti agricoli dove l’approvvigionamento idrico è scarso.
Risultati
Questa tecnica risulta efficace, poiché ha alle sue spalle quasi un secolo di pratiche collaudate. Si può affermare che non sarebbe quasi mai necessaria, se i bilanciamenti atmosferici non fossero alterati con la geoingegneria clandestina. Sono equilibri che implicano la formazione di nuvole anche sui deserti grazie all’umidità atmosferica: il ciclo dell’acqua è caratterizzato da omeostasi (mantenimento e preservazione di una situazione naturale). Se, però, si interviene in modo da modificare il tempo, con lo scopo di rendere l’atmosfera asciutta per esigenze di comunicazione sia in ambito civile sia militare (facilitazione e potenziamento della trasmissione di segnali elettromagnetici), strategiche (causare aridità in un paese nemico), economiche (danneggiare l’agricoltura per trovare il pretesto utile ad installare impianti fotovoltaici ed eolici in terreni prima destinati alle coltivazioni, convincere gli agricoltori ad usare sementi transgeniche, resistenti all’alluminio, ridurre le risorse idriche per privatizzare la distribuzione dell’acqua e aumentarne il prezzo… ), diventa poi indispensabile ricorrere all’inseminazione imbrifera, ossia atta a provocare le piogge. Può succedere che si perda il controllo sì da causare inondazioni e grandinate distruttive, ad esempio, quando si esagera con la dispersione di composti chimici o nel caso in cui si incida su una perturbazione già piuttosto grossa.
“Scie chimiche”, meglio “igroscopiche”
Definizione
Dispersione di composti chimici prosciuganti l’umidità (sali di bario, di alluminio, manganese etc.) che si manifestano come scie evanescenti o durature. Non è vapore acqueo!
Processo e funzionamento
Le “scie chimiche” abbassano l’umidità atmosferica attraverso processi chimici e fisici ben noti, almeno sin dagli anni ‘50 del XX secolo. Distruggono le nuvole imbrifere, cioè portatrici di pioggia e provocano aumento delle temperature su scala locale o regionale nonché fenomeni siccitosi più o meno prolungati.
Risultati
Sono efficaci in un buon 95 per cento dei casi. Solo nell’eventualità di imponenti, poderosi fronti perturbati (aree di bassa pressione), in parte o del tutto falliscono l’obiettivo di impedire le piogge o anche la formazione di nebbie. Sono dannose per l’ambiente, per piante, animali ed esseri umani, squilibrano il tempo e il clima, con un corollario di calamità.
Analogie
Sia l’inseminazione imbrifera ("Cloud seeding") sia le “scie chimiche” ("Hygroscopic Cloud Seeding") sono forme di geoingegneria, ossia pratiche volte a modificare gli equilibri ed i cicli naturali. Entrambe le tecniche prevedono l’uso di composti chimici nocivi per gli ecosistemi, anche se le “chemtrails” sono più deleterie, perché molto più frequenti e in quanto si adoperano metalli e metalloidi (alluminio) particolarmente tossici.
Differenze
L’inseminazione imbrifera non si palesa nella formazione di scie, giacché si spargono i composti direttamente all’interno delle nuvole attraverso piccoli velivoli “ad hoc”. Avviene al di sopra dei cumulonembi (oltre 7.000 metri).
Le “scie chimiche” (o disseccanti) sono, invece, tracce ben visibili rilasciate da aerei civili (passeggeri e cargo) e talvolta militari: possono essere prodotte a qualsiasi quota, anche se di solito sono diffuse all’altitudine dove si formano i cumuli da bel tempo (1200-2000 metri circa) che, evolvendosi in cumulonembi, danno origine alle precipitazioni. Queste scie creano altresì bruma artificiale, (nebbia di ricaduta), offuscamento della luce solare, formazione di nubi “sintetiche”, le cosiddette “smart clouds” citate nel documento U.S.A.F., risalente al 1995 e noto con il nome "Owning the weather in 2025".
Nota
Il tema è approfondito e circostanziato nei seguenti volumi: “Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi”, “Ufologia eretica vol. II”.
Inseminazione imbrifera o cloud seeding
Definizione
Inseminazione imbrifera delle nubi o “cloud seeding”: è una tecnica impiegata per modificare i fenomeni meteorologici con l’obiettivo di causare la pioggia.
Processo e funzionamento
Questa pratica cominciò a diffondersi negli anni ‘40 del XX secolo e si basa su principi fisici e chimici precisi. Tale sistema prevede la dispersione nell’atmosfera di agenti chimici e biologici, solitamente ioduro d’argento o sali di sodio o ghiaccio secco (biossido di carbonio allo stato solido), ossido di grafene 3D, batteri, che fungono da nuclei di condensazione. Questi nuclei, presenti all’interno dei corpi nuvolosi, stimolano la formazione di gocce d’acqua, facilitando così la precipitazione per gravità. Tale tecnica è applicata principalmente in aree che soffrono di siccità (Israele, Stati Uniti occidentali, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, alcune regioni della Cina, Australia, taluni paesi africani etc.) o in contesti agricoli dove l’approvvigionamento idrico è scarso.
Risultati
Questa tecnica risulta efficace, poiché ha alle sue spalle quasi un secolo di pratiche collaudate. Si può affermare che non sarebbe quasi mai necessaria, se i bilanciamenti atmosferici non fossero alterati con la geoingegneria clandestina. Sono equilibri che implicano la formazione di nuvole anche sui deserti grazie all’umidità atmosferica: il ciclo dell’acqua è caratterizzato da omeostasi (mantenimento e preservazione di una situazione naturale). Se, però, si interviene in modo da modificare il tempo, con lo scopo di rendere l’atmosfera asciutta per esigenze di comunicazione sia in ambito civile sia militare (facilitazione e potenziamento della trasmissione di segnali elettromagnetici), strategiche (causare aridità in un paese nemico), economiche (danneggiare l’agricoltura per trovare il pretesto utile ad installare impianti fotovoltaici ed eolici in terreni prima destinati alle coltivazioni, convincere gli agricoltori ad usare sementi transgeniche, resistenti all’alluminio, ridurre le risorse idriche per privatizzare la distribuzione dell’acqua e aumentarne il prezzo… ), diventa poi indispensabile ricorrere all’inseminazione imbrifera, ossia atta a provocare le piogge. Può succedere che si perda il controllo sì da causare inondazioni e grandinate distruttive, ad esempio, quando si esagera con la dispersione di composti chimici o nel caso in cui si incida su una perturbazione già piuttosto grossa.
“Scie chimiche”, meglio “igroscopiche”
Definizione
Dispersione di composti chimici prosciuganti l’umidità (sali di bario, di alluminio, manganese etc.) che si manifestano come scie evanescenti o durature. Non è vapore acqueo!
Processo e funzionamento
Le “scie chimiche” abbassano l’umidità atmosferica attraverso processi chimici e fisici ben noti, almeno sin dagli anni ‘50 del XX secolo. Distruggono le nuvole imbrifere, cioè portatrici di pioggia e provocano aumento delle temperature su scala locale o regionale nonché fenomeni siccitosi più o meno prolungati.
Risultati
Sono efficaci in un buon 95 per cento dei casi. Solo nell’eventualità di imponenti, poderosi fronti perturbati (aree di bassa pressione), in parte o del tutto falliscono l’obiettivo di impedire le piogge o anche la formazione di nebbie. Sono dannose per l’ambiente, per piante, animali ed esseri umani, squilibrano il tempo e il clima, con un corollario di calamità.
Analogie
Sia l’inseminazione imbrifera ("Cloud seeding") sia le “scie chimiche” ("Hygroscopic Cloud Seeding") sono forme di geoingegneria, ossia pratiche volte a modificare gli equilibri ed i cicli naturali. Entrambe le tecniche prevedono l’uso di composti chimici nocivi per gli ecosistemi, anche se le “chemtrails” sono più deleterie, perché molto più frequenti e in quanto si adoperano metalli e metalloidi (alluminio) particolarmente tossici.
Differenze
L’inseminazione imbrifera non si palesa nella formazione di scie, giacché si spargono i composti direttamente all’interno delle nuvole attraverso piccoli velivoli “ad hoc”. Avviene al di sopra dei cumulonembi (oltre 7.000 metri).
Le “scie chimiche” (o disseccanti) sono, invece, tracce ben visibili rilasciate da aerei civili (passeggeri e cargo) e talvolta militari: possono essere prodotte a qualsiasi quota, anche se di solito sono diffuse all’altitudine dove si formano i cumuli da bel tempo (1200-2000 metri circa) che, evolvendosi in cumulonembi, danno origine alle precipitazioni. Queste scie creano altresì bruma artificiale, (nebbia di ricaduta), offuscamento della luce solare, formazione di nubi “sintetiche”, le cosiddette “smart clouds” citate nel documento U.S.A.F., risalente al 1995 e noto con il nome "Owning the weather in 2025".
Nota
Il tema è approfondito e circostanziato nei seguenti volumi: “Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi”, “Ufologia eretica vol. II”.
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