martedì 5 novembre 2024

Come si generano le false scie di condensazione

Il TMC-65 si basa sulle idee del meteorologo francese Henri Dessens che, sul finire degli anni cinquanta del XX Secolo, intuì che per creare nubi era sufficiente generare calore al suolo con dei braceri che, condensando in quota, avrebbe indotto precipitazioni piovose. Dai cento bruciatori del «meteotron», piantati come pali sul circuito di un esagono regolare, cento fiamme scaturivano contemporaneamente, al segnale dello scienziato d'oltralpe. Bastavano trenta secondi affinché all’interno di questo esagono di 3200 metri quadrati i pali si trasformassero in un braciere.
Qualche anno dopo i sovietici, sfruttando gli studi di Dessens, misero a punto i primi prototipi di "generatori di pioggia". Essi erano costituiti da una serie di reattori accopiati che, alla bocca di scarico, vedevano posizionati degli ugelli che spruzzavano acqua gelida in pressione. Quest'acqua, finemente nebulizzata, a contatto con l'aria estremamente calda prodotta dai reattori, produceva vapore che, salendo in quota, formava rapidamente nubi temporalesche. Successivamente l'apparato venne perfezionato e fu possibile renderlo trasportabile.



Il progetto venne in seguito acquisito dagli Stati Uniti, che incaricarono la N.A.S.A. di mettere a punto sistemi ancora più efficienti. Ad oggi questi ordigni sono adoperati per indurre nubifragi. L'analisi delle immagini da Radar Doppler, allorquando ci sono di mezzo i TMC-65, mostrano immancabilmente celle temporalesche che assumono la curiosa conformazione conica. E' la pistola fumante.



Fatta questa breve premessa, passiamo alla questione che più ci interessa e cioé: "Come si formano quelle scie che sono spacciate per 'contrails' o 'scie di condensazione'?" L'idea "geniale" parte proprio dal TMC-65 o "Taurus Molecolar Clouds": nebulizzare in atmosfera materiale igroscopico additivandolo ad acqua fredda e spruzzarlo in prossimità dell'uscita dei gas di scarico dei turbofan, in modo da ottimizzare la diffusione dei composti in atmosfera e facilitarne la dispersione tramite dispositivi idonei e sistemi ad alta pressione installati sugli aerei. Questa metodica consente di stoccare in una delle stive del velivolo commerciale (posta generalmente al di sotto del piano passeggeri) un enorme quantitativo di liquido, composto da acqua e metalli igroscopici in soluzione. Un complesso sistema di distribuzione provvede quindi a convogliare i fluidi attraverso la stiva sino ai piani alari, per raggiungere poi i diffusori, posizionati - come detto - nella zona terminale delle gondole motore, nelle immediate vicinanze dei gas di scarico prodotti dai motori dell'aereo. In questo modo chi osserva l'aeromobile da lontano, crede di vedere delle scie di condensazione prodotte dai turbofan, quando in realtà la genesi del fenomeno è ben diversa.
Tra i comburenti adoperati annoveriamo in primo luogo il boroidruro di alluminio: è composto chimico con la formula Al(BH4)3. Si tratta di un composto volatile, piroforico, liquido che è comunemente usato come combustibile per razzi, additivo per carburanti aeronautici e come agente riducente nei laboratori.

Il boroidruro di alluminio è formato dalla reazione tra sodio boroidruro con cloruro di alluminio, secondo la seguente formula:

3Ca(BH4)2 + 2 AlCl3 --> CaCl2 + Al(BH4)3

Come tutti i boroidruri, questo composto è un donatore di idruro. Il boroidruro di alluminio reagisce con l’acqua, rilasciando idrogeno. Per mezzo di questa reazione (ed anche sulla base del principio di funzionamento del TMC-65 spiegato prima) si genera una scia che, pur non essendo dovuta propriamente al fenomeno della condensazione, può essere scambiata da occhi inesperti per una "contrail" o "scia di condensazione". Ovviamente, trattandosi - in questi casi - di acqua additivata a metalli igroscopici, il risultato finale sarà la riduzione dell'umidità atmosferica ed il dissolvimento di eventuali "cumuli da bel tempo) naturalmente formatisi nelle giornate soleggiate.

Approfondimento qui.

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