venerdì 7 marzo 2025

"Esci dal Matrix" - Il libro di Morris San

Si intitola “Esci dal Matrix” il recente libro di Morris San. Di primo acchito, si potrebbe pensare ad una fra le tante pubblicazioni sul Nuovo ordine mondiale, sul sistema di dominio politico e sociale costruito in questi ultimi decenni. Ciò è in parte vero: il testo si inserisce in quel filone saggistico che smaschera e denuncia i meccanismi di controllo con cui è condizionata e pilotata la popolazione. E’ anche un’analisi incisiva dei retroscena relativi alla politica planetaria e nazionale, all’economia, soprattutto finanziaria, al mercato del lavoro, alla tecnologia, all’istruzione, al mondo dei “media”.

Nonostante ciò, la fatica di Morris San si differenzia da altri lavori all’apparenza simili per almeno due ragioni che riteniamo pregi: è scritto in modo semplice ed accessibile a tutti, portando il lettore a capire il motivo di scelte politiche ed economiche che sembrano irrazionali, se viste dal punto di vista di cittadini dotati di buon senso. Sono decisioni che, invece, risultano consequenziali, una volta guardate secondo la prospettiva di coloro che controllano quasi tutto il mondo: così, ad esempio, si capisce perché il futuro dei centri urbani è nelle cosiddette “città dei quindici minuti”. Si comprende più in generale che i diversi piani delle classi dirigenti, dietro una facciata di progresso, eguaglianza, giustizia, tutela dell’ambiente etc. (Agenda 2030), nascondono i soliti obiettivi delle “élites”: aumentare la loro ricchezza ed accrescere a dismisura il loro potere, anche attraverso crisi sociali, economiche, “sanitarie” nonché guerre orchestrate dietro le quinte.

Un’altra peculiarità di “Esci dal Matrix” è la corposa parte dedicata alle risoluzioni pratiche, ai consigli su come vivere o sopravvivere in un contesto dove i ricchi saranno sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e numerosi, dove la libertà sarà un miraggio. Chi ha più dimestichezza con la tecnologia potrà tentare di reinventarsi un’attività lavorativa, nel momento in cui i sistemi di “intelligenza artificiale” faranno scomparire mestieri e professioni; chi, invece, ha attitudini tradizionali, potrà provare a divenire più o meno autosufficiente, allontanandosi dalle città per riscoprire antiche pratiche di sussistenza. Tutti dovranno ingegnarsi ed adoperarsi per preservare la loro libertà e il loro benessere.

Ci corre l’obbligo di essere sinceri: non sappiamo fino a che punto le strade prospettate dall’autore saranno del tutto percorribili in avvenire. Se dovesse diventare obbligatoria l’identità digitale con annessi e connessi (reddito programmato, credito sociale, punture… ), se l’”establishment” decidesse di eliminare ogni realtà “anti-sociale”, anche chi si è ritirato in campagna o in una regione montana, si potrebbe trovare di fronte ad un “aut aut”, ossia “O ti sottometti al sistema o per te è finita”. A quel punto solo i più forti non cederanno, i più forti e coloro che credono che alla fine il vero disastro non sia perdere la vita ma l’anima. A proposito di questo aspetto, apprezziamo il fatto che Morris San, nel capitolo VII del libro, “Saremo sempre più soli, ma Dio esiste”, offra una visione spirituale dell’intero quadro.

Alla fine, vada come vada, si può sottoscrivere quanto afferma il filosofo tedesco Martin Heidegger: “Ormai solo un dio ci può salvare”.

Il libro "Esci dal Matrix" è disponibile a questo link.

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.

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sabato 8 febbraio 2025

“Filamenti tossici” piovono dal cielo: intervista a Christian Oesch, Presidente dell’Associazione Svizzera WIR

Nel 2014 pubblicammo i risultati relativi alle analisi da noi commissionate sui cosiddetti "filamenti di ricaduta". Analisi eseguite dal laboratorio francese "Analytika", in spettrometria e che confermarono l'origine artificiale di tali materiali aviodispersi. Oggi, a distanza di dieci anni, un laboratorio svizzero ha eseguito nuovi esami: essi aggiungono un'ulteriore tessera all'annosa questione. Non si tratta quindi di "innocue tele di ragno volante", così come vaneggiato da "pezzi da 90" come il sedicente "controllore dei fatti" (o "fact checher"), David Alehandro Anzil Puente ed altri luminari dell'informazione ufficiale, ma di materiali altamente tossici, prodotti con il preciso scopo di fungere da vettori per sostanze chimiche di vario genere. Secondo Christian Oesch, Presidente dell’Associazione Svizzera WIR, che ha finanziato le nuove analisi sui campioni di filamenti di ricaduta, le fibre contenevano oltre 30 diversi composti chimici, molti dei quali sono altamente nocivi e infiammabili.

Tra i composti identificati si annoverano derivati del benzene (noto oncogeno), epossidi e derivati dell’istamina, alcuni dei quali sono noti per essere pericolosi per la salute umana e l’ambiente. Alcune dei composti rilevati non sono elencati in alcun archivio di dati: ciò suggerisce che potrebbero essere di recente sviluppo o sperimentali. La struttura cava delle fibre potrebbe fungere da meccanismo di trasporto per sostanze chimiche, rilasciando lentamente tossine nell’ambiente, come dimostrato nei brevetti rilasciati. È stata anche individuato l'alluminio in concentrazioni elevate, il che potrebbe indicare una dispersione per via aerea.

La ricerca è stata condotta ricorrendo a molteplici metodi scientifici ad alta tecnologia per determinare sia la struttura fisica sia la composizione chimica delle fibre. Le tecniche analitiche applicate includono:

• Spettroscopia infrarossa a trasformata di Fourier con riflessione totale attenuata (FTIR-ATR) per esaminare la struttura molecolare.
• Gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS) per l’identificazione precisa dei composti chimici.
• Analisi elementare mediante spettrometria di massa ad accoppiamento induttivo (ICP-MS) per rilevare tracce di elementi nel materiale.
• Microscopia elettronica a scansione dotata di raggi X a dispersione di energia (SEM-EDX) per studiare la struttura fine e la composizione a livello microscopico almeno a risoluzione nanometrica.

La composizione chimica delle fibre non corrisponde ad alcuna seta di ragno. Le fibre sono cave all’interno, altamente strutturate e si fondono con i metodi di combustione tradizionali ed inoltre contengono composti chimici di sintesi che hanno applicazioni industriali, ma non che si trovano in natura. Il contatto diretto con la pelle o gli occhi potrebbe causare irritazioni, reazioni allergiche o ustioni chimiche. L’esposizione respiratoria potrebbe causare risposte infiammatorie, potenzialmente in grado di influire sulla funzionalità polmonare. Alcuni composti rilevati (ad esempio derivati ​​del benzene, epossidi) sono noti per essere cancerogeni.

L'intervista completa al Dr. Christian Oesch e tradotta in italiano da Andrea Caldart per quotidianoweb.it, può essere letta a questo link.

Qui e qui i nostri due articoli, pubblicati nel 2014 e nel 2017 sul blog Tanker enemy.

Qui e qui le due interviste concesseci dal Dottor Bernard Tailliez (titolare del laboratorio "Analytika"), ormai purtroppo scomparso.

Ringraziamo l'amico nonché collaboratore Nicola Giannoni per la segnalazione.

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