sabato 1 novembre 2025

IL CASO GIANINI ED IL CONCOMITANTE INTENZIONALE OSCURAMENTO DELLE VICENDE GIUDIZIARIE CHE HANNO INTERESSATO I FRATELLI MARCIANO'

Piena solidarietà per l'amico Enrico ma, giunti a questo punto e dopo otto mesi di disinformazione e depistaggio, assieme al discutibile silenzio dell'informazione non allineata sulle spregiudicate azioni giudiziarie a danno di chi scrive e del fratello Antonio, è opportuno che qui si chiariscano alcuni aspetti della vicenda.

Come tutti sanno Enrico Gianini è ospite in un centro definito R.E.M.S. (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) in applicazione di una misura del Tribunale di sorveglianza, poiché Enrico, a seguito di una condanna definitiva per lesioni personali nei confronti di un agente di Polizia (non è questa la sede per stabilire se le accuse siano vere o meno), si rifiutò per due anni (una volta scontata la detenzione domiciliare) di sottostare all'obbligo di firma ed inoltre non si rese disponibile agli incontri con gli psicologi che - sempre il Tribunale di sorveglianza - aveva disposto, sulla base delle nuove procedure dettate dalla riforma Cartabia.

La condanna ad un anno di reclusione gli era stata inflitta senza colpo ferire, giacché Enrico optò per il patteggiamento. Nel patteggiamento de facto si ammette la colpa! Oltretuttto Enrico, essendo un fautore della "sovranità individuale" (o "autodeterminazione") e confidando nella "protezione aliena", era convinto di essere al riparo dai fendenti di una "giustizia" implacabile ed iniqua. Inutili dunque furono i miei inviti rivoltigli affinché presentasse ricorso in secondo grado di giudizio. Dopo che la condanna passò purtroppo in giudicato (divenne esecutiva), Enrico non avanzò istanza per le misure alternative al carcere, perciò trascorse due mesi in cella, prima di poter espiare il rimanente periodo di pena ai domiciliari, su richiesta del difensore.

Alla luce di questo seppur stringato resoconto, risulta che l'amico Enrico non subì prima la carcerazione e l'inserimento coatto dopo, poiché aveva denunciato la geoingegneria clandestina. Egli preferì ignorare il codice di procedura penale che gli avrebbe permesso, in prima istanza, di evitare la conferma della condanna per presunte lesioni e, in seconda battuta, se avesse seguito le imposizioni di firmare con cadenza settimanale presso una caserma dei Carabinieri, non sarebbe stato inserito nella R.E.M.S.! Questi sono i fatti: si tratta di una persecuzione giudiziaria esacerbata da una condotta che, se da un punto di vista etico, è lodevole - il rifiuto di conformarsi a prescrizioni assurde e lesive della libertà nei confronti di un individuo irreprensibile, mentre criminali pericolosi e i responsabili di veri misfatti, a cominciare da banchieri, mercanti d'armi, "politici", funzionari corrotti etc. sono liberi come il vento - sul piano pratico si è rivelata infausta.

Diverso è il caso che riguarda me e mio fratello Antonio, che siamo stati oggetto di ben quindici (15) procedimenti penali dal 2012 ad oggi (dove le parti lese sono sovente negazionisti di professione) ed il sottoscritto deve ancora affrontare tre processi, con il pericolo che il cumulo di condanne porti alla detenzione.

Forse pochi sanno che il sottoscritto ha subìto una condanna a dodici mesi di reclusione (senza il beneficio della sospensione condizionale della pena, benché spettante), poiché, nel 2015, insieme con altri come Giulietto Chiesa, Maurizio Blondet, Roberto D'Agostino, Tommaso Minniti (Tommix) etc., mise in dubbio la veridicità degli eventi relativi ai fatti del Bataclan a Parigi. L'unico che fu sottoposto a processo fu di fatto SOLO Rosario Marcianò. Gli altri non furono toccati! Questo è un altro esempio di accanimento ad personam.

Recente è poi una condanna presso la Corte di appello sita a Brescia (verdetto che si deve assolutamente appellare in Cassazione con un esborso di circa 4000 euro) ad altri sedici (16) mesi di reclusione, sulla base di accuse per atti persecutori e diffamazione assolutamente false, portate in Tribunale da un persecutore organico al sistema, soggetto che già nel 2014 era stato querelato, ma senza che la Procura di Imperia intervenisse.

Certi giornalisti facenti capo a "Byoblu" di Messora ed altri hanno giustamente dato spazio al caso Enrico Gianini e al suo contributo di conoscenza circa la guerra climatica, ma si sono dimenticati di ricordare che Tanker enemy sin dal 2005 svolge un compito decisivo nella divulgazione sulla geoingegneria militare con annessi e connessi, ad esempio con le analisi chimiche eseguite presso il laboratorio francese "Analytica", ancor prima con il progetto del prelievo in volo, fallito - come denunciato dall'esimio magistrato donna, Clementina Forleo, a causa del sabotaggio perpetrato da un noto attivista di cui preferiamo omettere nome e cognome. Né si deve ignorare che agli albori di "Tanker enemy" fummo contattati dall'ambasciata austriaca in Italia per essere insigniti di un riconoscimento scientifico per gli studi condotti nel campo e sul campo, attestato poi sfumato a causa di un'azione ostativa compiuta dal famoso negazionista Paolo Attivissimo.

Già noi avevamo fatto analizzare i filamenti di ricaduta nel 2007 e nel 2014 ed avevamo dimostrato la stretta correlazione tra questi composti non organici ed i carburanti per aviazione, attraverso decine di articoli nonché con il documentario (il primo in Italia) "Scie chimiche: la guerra segreta", oltre che con il libro omonimo, pubblicato sempre nel 2015. Tra gli altri, si unì a noi il sodale Enrico che ci fornì campioni di carburante poi, come si diceva, analizzati in Francia.

Veniamo a noi...

Nel caso che riguarda Rosario Marcianò, il Tribunale di sorveglianza, a seguito della condanna definitiva a dodici mesi di reclusione e su istanza del condannato e del difensore, avvocato Alessandro Fusillo, ha concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali, il che implica dover offrire alcune ore di lavoro socialmente utile a titolo gratuito e partecipare a sedute obbligatorie con gli psicologi. Oltre a ciò, è stato ritirato il documento di identità e si ha l'obbligo di restare in casa dalle 22:00 alle 08:00 né si può uscire dalla Provincia di Imperia. Se il sottoscritto avesse violato, anche per una sola volta, una soltanto di queste disposioni, avrebbe subìto la revoca delle misure alternative alla detenzione e sarebbe stato immediatamente trasferito in una struttura penitenziaria. Come si può ben capire, la legge terrena è questa e ci si deve adeguare, se non si vogliono peggiorare le cose. Nessuno di noi è invulnerabile. Non ci sono gli extraterrestri biondi con le tute attillate a proteggerci e nemmeno un finto documento di identità della Repubblica sovrana delle banane.

Enrico Gianini ha subito e sta subendo un trattamento orribile e ingiusto, ma ciò si deve all'influsso di Piergiorgio Caria che bandisce convincimenti inverosimili e fallaci sugli alieni buoni e saggi. Così Enrico è vittima di un sistema draconiano e forse porterà a lungo i segni di interventi sanitari dannosi per l'equilibrio psico-fisico. Per fortuna di recente gli è stato accordato il trasferimento presso una struttura esterna alla R.E.M.S. con un miglioramento complessivo della situazione. Intanto numerosi altri sono bersagliati per le loro idee o perché non si adeguano: i media, anche quelli alternativi, dedicano qualche articolo ai casi più interessanti per poi confinare tutto nel dimenticatoio. Nessuno o pochissimi mettono in discussione tutto l'apparato di costrizioni e menzogne che schiaccia gli individui onesti, anche quelli che non ottengono risonanza su piattaforme sociali, siti e canali anti-sistema. Si trasforma Enrico in un eroe solitario in modo da acquisire consenso, sì da dimostrarsi battaglieri: si trova così il pretesto per non agire e per abbandonare tutti gli altri oppositori al loro destino.

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giovedì 23 ottobre 2025

Terrore in quota: aereo colpito da un oggetto non identificato

Un aereo Boeing 737 MAX della compagnia “United Airlines” è stato colpito da un oggetto non identificato in volo, mentre era in volo tra Denver e Los Angeles il 16 ottobre 2025. La collisione ha costretto il pilota ad un atterraggio di emergenza a Salt Lake City (Utah).

L’ordigno, che potrebbe essere un detrito spaziale o un meteorite o qualcos’altro…, ha danneggiato gravemente il parabrezza della cabina di pilotaggio, ferendo uno dei piloti ad un braccio. Nonostante i danni, la cabina non ha perso pressione, grazie alla struttura multistrato del vetro. Lo riportano fonti della Federal Aviation Administration (F.A.A.), evidenziando che nessun segno di guasto strutturale è stato rilevato sul resto del velivolo.

Alcune immagini pubblicate sulla piattaforma “X” mostrano i danni significativi all’intero parabrezza, insieme con un evidente punto di impatto nell’angolo in alto a destra.

Non si escludono comunque altre ipotesi, come un guasto elettrico o grandine di grandi dimensioni (evento comunque raro all’altitudine dove avrebbe incrociato il mezzo, ossia 11.000 metri). Se si dovesse stabilire che la causa dell’incidente, avvenuto giovedì, è da attribuire a detriti spaziali, si tratterebbe del primo caso mai registrato su un aereo commerciale.

Secondo le prime ricostruzioni, dopo l’allarme il velivolo è atterrato in sicurezza allo scalo internazionale di Salt Lake City.

I passeggeri sono stati successivamente trasferiti su un altro aeromobile, un Boeing 737 Max 9, ed hanno raggiunto Los Angeles con circa sei ore di ritardo. La “United Airlines” ha confermato l’episodio e annunciato “piena collaborazione” con le autorità federali per tentare di chiarire le circostanze dell’incidente.

Fonte: adnkronos

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sabato 18 ottobre 2025

Nanotecnologie negli iniettabili COVID-19

Ricerche, recentemente pubblicate da Corea e Giappone, hanno confermato precedenti segnalazioni sulla nanotecnologia negli iniettabili per il COVID-19. Il contenuto dei composti per il COVID - prodotti da Pfizer e Moderna - è stato esaminato al microscopio stereoscopico con un ingrandimento di 400 volte. I campioni sono stati coltivati ​​in diversi terreni per osservarne l'effetto sulle cellule viventi.

Lo studio ha concluso che le lesioni anomale, verificatesi in tutto il mondo da quando gli iniettabili sono stati somministrati a miliardi di persone, sono state causate dai contenuti nanotecnologici dei sieri per il COVID. La ricerca ha rilevato una tossicità cellulare e, nel corso di poche settimane, semplici strutture monodimensionali si sono trasformate in complesse strutture tridimensionali.

Numerosi oggetti artificiali autoassemblanti di dimensioni nanometriche di diverse forme, tra cui entità animate simili a vermi, dischi, catene, spirali, tubi e strutture ad angolo retto contenenti altre strutture artificiali al loro interno, sono apparsi per poi scomparire nel tempo. Tutto ciò è risultato ben oltre qualsiasi livello di contaminazione previsto e accettabile. Ciò è stato segnalato per la prima volta, quasi tre anni fa, dal Dr. Ricardo Delgado de "La Quinta Columna" dalla Spagna, il quale ha scoperto una relazione diretta tra nanotecnologia iniettabile e frequenze 5G.

La quinta columna ha recentemente pubblicato i risultati e le conclusioni sulla strana nanotecnologia autoassemblante, scoperta nei vaccini a mRNA della Pfizer, tramite analisi al microscopio ottico. Gli oggetti trovati nel "vaccino" corrispondono ad elementi noti nella documentazione scientifica e la conclusione a cui giungono sembra piuttosto chiara. L'obiettivo scientifico ben documentato di utilizzare la nanotecnologia e gli esseri umani viventi per formare reti, in grado di controllare diverse nanomacchine, è attualmente implementato nei cosiddetti "vaccini" contro il COVID, il che equivale all'attacco più invasivo contro l'umanità di tutta la storia documentata.

Le torri 5G sono state attivate per la prima volta a Wuhan, nello stesso periodo in cui si segnalava un'epidemia di COVID.

Utilizzando la microscopia in campo oscuro, la Dott.ssa Ana Maria Mielchia ha trovato queste stesse nanostrutture artificiali nel sangue sia di coloro che hanno ricevuto i sieri per il COVID-19 sia di coloro che non li hanno ricevuti.

Decenni fa, il guru della Silicon Valley Ray Kurzweil affermò che entro il 2045 la maggior parte della civiltà umana sarà composta da macchine non biologiche, grazie ai progressi dei nanorobot, che potrebbero curare l'invecchiamento e la morte. Mentre il dibattito sull'mRNA sta diventando sempre più diffuso, la nanotecnologia viene ignorata. Secondo il lavoro svolto da "La Quinta Columna", non esiste una proteina spike nell'mRNA. Infatti, secondo la loro ricerca, tutto ruota attorno alla nanotecnologia, che, come hanno recentemente dimostrato, può essere completamente distrutta da una miscela di nicotina derivata da tabacco e acqua distillata. Si spera che questo studio sulla nicotina venga ripetuto da altri scienziati indipendenti, perché l'infezione di massa dell'umanità con la nanotecnologia sperimentale è stata ignorata per almeno tre anni e tutti gli schieramenti politici ci stanno indirizzando verso un mondo nuovo, fatto di intelligenza artificiale ed Internet delle cose, in cui essere un essere umano organico sembra non essere un'opzione.

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venerdì 3 ottobre 2025

Una nuova aberrante sentenza. La Giustizia è morta!

Una nuova sentenza iniqua. La Corte di Appello di Brescia, il 30 settembre scorso, ha confermato la condanna in primo grado - inflitta dal Tribunale monocratico di Bergamo - a sedici mesi di reclusione. Il tutto sulla base di una querela temeraria, nata in risposta ad una mia denuncia per diffamazione ed atti persecutori, risalente al 2014. Denuncia, come al solito, letteralmente evaporata.

E' il mese di aprile 2023, quando il Pubblico Ministero della Procura di Bergamo mi comunica la conclusione delle indagini a mio carico, informandomi che è mio diritto presentare memoria difensiva entro 10 giorni dalla consegna della notifica. Ovviamente invio la mia memoria, precisando che gli addebiti non corrispondono alla realtà dei fatti, in quanto:

a) I contenuti che si ritengono diffamatori nei confronti della supposta "parte lesa", non sono stati vergati dal sottoscritto, ma da tale F.C., che si firma con il nickname di Mister Jones;

b) nel lasso di tempo contestato dalla Procura di Bergamo il mio account Facebook risultava bloccato;

c) la pagina Facebook a cui si fa riferimento, all'epoca, non era ancora esistente sul Social Network.

A rafforzamento alle mie argomentazioni presento al Pubblico Ministero una serie di screenshot, risalenti ad un periodo compreso tra il 2012 ed il 2018, nei quali sono presenti contenuti pesantemente diffamatori nei miei confronti, a firma del soggetto che è considerato, invece, parte lesa e che mi ha a sua volta querelato. Inoltre segnalo al P.M. che, non essendo stata verificata l'origine dei post (identificazione certa degli IP di provenienza), che si ritiene arbitrariamente scritti dal sottoscritto, le accuse restano infondate e per questo chiedo l'archiviazione.

Invece vengo rinviato a giudizio, con l'accusa di diffamazione ed atti persecutori e nel 2024 il Giudice di Bergamo Beatrice Purita mi condanna ad un anno e quattro mesi di carcere senza la sospensione condizionale della pena. Tutto ciò sulla base di semplici indizi e con il solo supporto delle mendaci dichiarazioni della "parte lesa" e del suo testimone financo pregiudicato, considerandole attendibili senza ombra di dubbio. Al contrario il togato ritiene fallaci le mie prove a sostegno della mia estraneità ai fatti, poiché, a suo giudizio, il mio "profilo criminale" non permette di valutare come vere e credibili le "argomentazioni a difesa". Ciò in base ad un mero pregiudizio, tanto che il Togato ha addirittura suggerito al testimone come descrivermi: "No Vax".

La Corte di Appello di Brescia, nonostante lo stesso Procuratore Generale abbia proposto una revisione delle valutazioni complessive a mio nocumento, fa invece sue le precostituite argomentazioni del Giudice di Primo Grado e conferma la prima sentenza del febbraio 2024. Una decisione aberrante.

In estrema sintensi si ripete lo schema che è stato già percorso in tutti gli altri procedimenti penali a mio carico e cioé: colui che mi ha diffamato e che per anni ha operato "stalking", supera indenne le querele sporte dal sottoscritto (che vengono costantemente ignorate (e viene magicamente trasformato in "parte lesa" e, di conseguenza, chi scrive viene sottoposto ad ingiusto processo, istruito sulla base di becere menzogne e volgari manipolazioni.

La giurisprudenza della Cassazione italiana ha affrontato più volte la questione dell'onere probatorio nei reati commessi tramite social network, con particolare riferimento all'accertamento dell'effettiva paternità dei messaggi.

Principi generali consolidati:

La Cassazione ha stabilito che "non è sufficiente dimostrare che un profilo social sia intestato a una determinata persona" per attribuirle automaticamente la responsabilità dei contenuti pubblicati. È necessario un accertamento rigoroso sulla "paternità effettiva" del messaggio.

Elementi probatori richiesti:

Nelle sentenze in materia, la Suprema Corte ha evidenziato che l'accusa deve fornire prove concrete, tra cui:

- **Tracciamento IP**: l'identificazione dell'indirizzo IP da cui è partita la comunicazione è considerato elemento probatorio significativo
- **Analisi tecnica del dispositivo**: accertamenti sui dispositivi in possesso dell'imputato
- **Elementi di contesto**: contenuto del messaggio, linguaggio utilizzato, conoscenze personali dimostrate
- **Testimonianze** o altri riscontri oggettivi.
Caso di assoluzione per carenza probatoria:

In diverse pronunce, la Cassazione ha confermato assoluzioni quando mancava l'accertamento degli IP o altri elementi tecnici inequivocabili. Il principio è che la semplice titolarità formale dell'account non basta, perché:

- L'account potrebbe essere stato hackerato.
- Potrebbero esservi altri utilizzatori.
- Le credenziali potrebbero essere state sottratte.

Esempio rilevante: Cassazione Penale, Sez. V, sentenza n. 5352/2018 ha evidenziato la necessità di accertamenti tecnici approfonditi sull'effettiva provenienza dei messaggi.

Una condanna di 16 mesi in appello, nonostante la presenza di prove di estraneità e l'assenza di accertamenti IP, rappresenta una situazione preoccupante che si discosta chiaramente dalla giurisprudenza consolidata della Cassazione.

Un ricorso in Cassazione, viste e considerate le precedenti negative esperienze, mi restituirà Giustizia?

1. - Violazione di legge processuale (art. 606 c.p.p.)
- Vizio di motivazione della sentenza d'appello
- Contrasto con la giurisprudenza consolidata sulla necessità di accertamenti tecnici rigorosi
- Inversione dell'onere della prova.
2. - Mancanza di accertamenti IP
- Assenza di analisi forensi sui dispositivi
- Violazione del principio "in dubio pro reo".



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sabato 27 settembre 2025

Federico De Massis (Task Force Butler) finalmente a processo!

Federico De Massis (alias Task Force Butler), nato a Pescara il 29/12/1966, è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Pescara, imputato del reato p. e p. dall'art. 167 c.2 D.Lvo 30/6/2003 n. 196 come sostituto dell'art. 15 c. 1 lett. b) D.Lvo 10(ì/8/2018 n. 101, "per avere, al fine di trarre profitto per sé o per altri, pubblicando On Line, in assenza di autorizzazioni, su alcuni social network tra cui certamente tramite la propria pagina Facebook, il certificato generale del casellario giudiziale, riferito a Rosario Marcianò, in violazione delle disposizioni di cui agli articoli 9 e 10 del regolamento CE 27/04/2016/679/UE [Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR)] ed in violazione delle disposizioni di cui agli artt. 2-sexies e 2-octies o delle misure di garanzia di cui all'art. 2-septies D.L.vo 196/2003 e successive modifiche".

La Procura di Pescara ha fissato l'udienza per il processo a carico del sopracitato soggetto, per il giorno 18/11/2025, alle ore 10:00. Il dibattimento è pubblico e per quella data è stata richiesta la mia presenza in veste di testimone.

Tribunale di Pescara in composizione Monocratica, via A. Lo Feudo, n.1. Sezione Penale, Giudice Dott.ssa Francesca Got* Manduzio, (aula: mand).

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giovedì 31 luglio 2025

La guerra dei dazi e la geoingegneria clandestina

Il 4 aprile 2025, la Cina ha introdotto restrizioni all’esportazione di sette terre rare e magneti usati nei settori della "difesa", dell'energia e dell'industria automobilistica, in risposta all’aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi.

Molto probabilmente per questo motivo le operazioni di geoingegneria clandestina (che sono coordinate dai militari, ma affidate alle compagnie civili per la loro attuazione), hanno subìto un rallentamento, in attesa di una riorganizzazione della logistica, in merito all’approvvigionamento di bario, litio, alluminio, manganese etc., solitamente additivati ai carburanti della N.A.T.O.

Si noti che, in questi giorni, nonostante gli alti valori di umidità relativa, non si vedono scie nel cielo, semplicemente perché quelle rilasciate dai velivoli non sono formate da vapore acqueo.

Ciò dimostra che la “guerra climatica” e l'attacco sferrato alla biosfera sono globali e che avvengono sotto l’egida di un unico centro di potere mondiale: infatti molti non sanno che sia le materie prime sia i composti chimici impiegati nelle “chemtrails” sono originari della Cina, sebbene pure l’Ucraina e il Sud America siano piuttosto ricchi di giacimenti. D’altronde l’ex Impero Celeste cooperò con i vari governi del pianeta nell'operazione "COVID-19", con tutti i corollari che conosciamo, anzi fu Wuhan (武漢, 武汉) la città dove tutto cominciò.

Il conflitto commerciale scatenato da Trump, il cui vero fine non è quello di proteggere e rafforzare l’economia statunitense - gli Stati Uniti da decenni producono quasi esclusivamente trapani elettrici spacciati per autovetture ed il colbertismo è quasi sempre deleterio - piuttosto quella di affossarla e di danneggiare nel contempo il sistema produttivo europeo, determina questo effetto collaterale positivo per l'ambiente.

Sia gli Stati Uniti sia l'Europa sono in condizioni molto precarie sul piano economico, sociale, demografico..., ma ciò non è una conseguenza di politiche errate, piuttosto il risultato di un preciso progetto ideato ed eseguito da chi decide i destini del mondo. Comunque sia, speriamo che la pausa nelle attività di ingegnerizzazione del tempo e del clima duri a lungo.

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