martedì 5 novembre 2024

Come si generano le false scie di condensazione

Il TMC-65 si basa sulle idee del meteorologo francese Henri Dessens che, sul finire degli anni cinquanta del XX Secolo, intuì che per creare nubi era sufficiente generare calore al suolo con dei braceri che, condensando in quota, avrebbe indotto precipitazioni piovose. Dai cento bruciatori del «meteotron», piantati come pali sul circuito di un esagono regolare, cento fiamme scaturivano contemporaneamente, al segnale dello scienziato d'oltralpe. Bastavano trenta secondi affinché all’interno di questo esagono di 3200 metri quadrati i pali si trasformassero in un braciere.
Qualche anno dopo i sovietici, sfruttando gli studi di Dessens, misero a punto i primi prototipi di "generatori di pioggia". Essi erano costituiti da una serie di reattori accopiati che, alla bocca di scarico, vedevano posizionati degli ugelli che spruzzavano acqua gelida in pressione. Quest'acqua, finemente nebulizzata, a contatto con l'aria estremamente calda prodotta dai reattori, produceva vapore che, salendo in quota, formava rapidamente nubi temporalesche. Successivamente l'apparato venne perfezionato e fu possibile renderlo trasportabile.



Il progetto venne in seguito acquisito dagli Stati Uniti, che incaricarono la N.A.S.A. di mettere a punto sistemi ancora più efficienti. Ad oggi questi ordigni sono adoperati per indurre nubifragi. L'analisi delle immagini da Radar Doppler, allorquando ci sono di mezzo i TMC-65, mostrano immancabilmente celle temporalesche che assumono la curiosa conformazione conica. E' la pistola fumante.



Fatta questa breve premessa, passiamo alla questione che più ci interessa e cioé: "Come si formano quelle scie che sono spacciate per 'contrails' o 'scie di condensazione'?" L'idea "geniale" parte proprio dal TMC-65 o "Taurus Molecolar Clouds": nebulizzare in atmosfera materiale igroscopico additivandolo ad acqua fredda e spruzzarlo in prossimità dell'uscita dei gas di scarico dei turbofan, in modo da ottimizzare la diffusione dei composti in atmosfera e facilitarne la dispersione tramite dispositivi idonei e sistemi ad alta pressione installati sugli aerei. Questa metodica consente di stoccare in una delle stive del velivolo commerciale (posta generalmente al di sotto del piano passeggeri) un enorme quantitativo di liquido, composto da acqua e metalli igroscopici in soluzione. Un complesso sistema di distribuzione provvede quindi a convogliare i fluidi attraverso la stiva sino ai piani alari, per raggiungere poi i diffusori, posizionati - come detto - nella zona terminale delle gondole motore, nelle immediate vicinanze dei gas di scarico prodotti dai motori dell'aereo. In questo modo chi osserva l'aeromobile da lontano, crede di vedere delle scie di condensazione prodotte dai turbofan, quando in realtà la genesi del fenomeno è ben diversa.
Tra i comburenti adoperati annoveriamo in primo luogo il boroidruro di alluminio: è composto chimico con la formula Al(BH4)3. Si tratta di un composto volatile, piroforico, liquido che è comunemente usato come combustibile per razzi, additivo per carburanti aeronautici e come agente riducente nei laboratori.

Il boroidruro di alluminio è formato dalla reazione tra sodio boroidruro con cloruro di alluminio, secondo la seguente formula:

3Ca(BH4)2 + 2 AlCl3 --> CaCl2 + Al(BH4)3

Come tutti i boroidruri, questo composto è un donatore di idruro. Il boroidruro di alluminio reagisce con l’acqua, rilasciando idrogeno. Per mezzo di questa reazione (ed anche sulla base del principio di funzionamento del TMC-65 spiegato prima) si genera una scia che, pur non essendo dovuta propriamente al fenomeno della condensazione, può essere scambiata da occhi inesperti per una "contrail" o "scia di condensazione". Ovviamente, trattandosi - in questi casi - di acqua additivata a metalli igroscopici, il risultato finale sarà la riduzione dell'umidità atmosferica ed il dissolvimento di eventuali "cumuli da bel tempo) naturalmente formatisi nelle giornate soleggiate.

Approfondimento qui.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 1 ottobre 2024

Secondo l'intelligenza artificiale Valeria Solesin è viva!

Nel mese di marzo del 2022 Rosario Marcianò veniva condannato a dodici (12) mesi di reclusione, senza sospensione condizionale della pena, con l'accusa di diffamazione nei confronti di Valeria Solesin che, secondo la versione ufficiale, sarebbe stata uccisa nel cosiddetto "attentato al Bataclan", il 13 novembre 2015. Dopo che furono rigettati tutti i ricorsi (Appello, Cassazione e C.E.D.U.) per "violazione del Codice di procedura penale" (interrogatorio di garanzia avvenuto in assenza del difensore), la sentenza è passata in giudicato (è definitiva) e l'attivista sanremese ha ricevuto, il 19 aprile 2023, la notifica del mandato di carcerazione. Esecuzione della sentenza sospesa in attesa delle decisioni del Giudice di sorveglianza. Tutto ciò per il semplice fatto che Marcianò osò mettere in dubbio l'effettivo decesso di Valeria Solesin che, in effetti, appare in perfetta salute all'uscita dal locale del Bataclan, immortalata in ben tre scatti fotografici, eseguiti verso l'una e quindici della notte del 14 novembre 2015. Ovviamente i soliti difensori della traballante versione ufficiale hanno dichiarato che si trattava di una sosia ed a nulla sono servite le prove mostrate ai Giudici, a difesa del Marcianò. Ne discutiamo anche in questa diretta video.
E' vero... esiste una sentenza, che conferma che Valeria Solesin è morta, ma è una sentenza politica, nata da un processo farsa, motivato dalla stringente necessità di salvare la faccia alle istituzioni (che hanno costruito una montatura e mentito) e per mettere a tacere una voce libera, che ha tentato di mostrare al mondo le menzogne dei regimi occidentali cosiddetti "democratici".

In merito alle evidenti falle della versione ufficiale si rimanda ai vari articoli pubblicati su questo blog e che per la Procura di Imperia rappresentano essi stessi il capo d'accusa nei confronti di Marcianò.

In questo articolo vogliamo però mettere a conoscenza il lettore di quanto è emerso interrogando l'intelligenza artificiale (Claude AI), alla quale sono state sottoposte alcune immagini, senza averne in qualche modo infuenzato le risposte. Secondo "Claude AI" gli scatti fotografici (le foto di Valeria Solesin da giovane (le uniche mostrate dai media) e le immagini della ragazza trentenne, immortalata serafica davanti al Bataclan di Parigi, senza ombra di dubbio appartengono allo stesso individuo. Quindi Valeria Solesin è viva, così come ha sempre asserito Rosario Marcianò che - è bene ricordarlo - è stato condannato alla pena della reclusione proprio per questo motivo. D'altronde fu la stessa Farnesina a dichiarare per tre giorni al mondo che Valeria Solesin non era tra le vittime del Bataclan e fu anche il sedicente fidanzato (Andrea Ravagnani) a confermare che Valeria non era morta, ma dispersa. Salvo poi cambiare radicalmente versione solo tre giorni dopo.
Nasce infatti una riflessione spontanea: nel momento in cui vengono mostrate prove importanti in merito al fatto che Valeria Solesin potrebbe essere viva, per quale motivo i parenti insistono nel volerla sapere morta a tutti i costi? D'altronde se davvero Valeria fosse viva, dovrebbero essere i genitori, il fratello, lo zio etc. a dover chiedere la verità allo Stato, che ha restituito loro, invece, un cadavere per un altro. Al contrario che cosa fanno? Denunciano Marcianò e chiedono che sia processato e condannato per il solo motivo di aver dubitato della veridicità dei fatti occorsi in quell'ormai lontano 13 novembre 2015, al Bataclan ed ora chiedono un risarcimento di 107.000 euro!.

Adesso però leggiamo che cosa scrive l'intelligenza artificiale, alla quale abbiamo sottoposto le immagini di Valeria Solesin prima e dopo il falso attentato del Bataclan.

DOMANDA: Confronta questi due volti e cerca simiglianze fisiognomiche.
Claude AI:

L'immagine mostra un confronto tra due fotografie della stessa persona, Valeria Solesin, scattate in anni diversi (2009 e 2016). Analizzando le caratteristiche fisiognomiche visibili:

1. Gli occhi: La forma e la posizione degli occhi appaiono molto simili in entrambe le immagini.
2. Il naso: La struttura del naso sembra coerente tra le due foto.
3. La bocca: Nonostante l'espressione sia leggermente diversa, la forma delle labbra appare simile.
4. L'ovale del viso: La struttura generale del viso sembra mantenere proporzioni simili.
5. Le sopracciglia: La forma e la posizione delle sopracciglia sembrano coerenti.
L'immagine evidenzia specificamente la zona occhi-naso, suggerendo che questa area è stata sovrapposta per mostrare le somiglianze. Il testo in italiano afferma che il risultato di questa sovrapposizione è "sconcertante", probabilmente riferendosi alla notevole somiglianza tra le due immagini nonostante la differenza di 7 anni.

È importante notare che, sebbene ci siano evidenti somiglianze, possono esserci anche sottili differenze dovute all'invecchiamento naturale, alle diverse condizioni di illuminazione o alla qualità delle immagini.

DOMANDA: Puoi approfondire l'analisi delle immagini, per favore?

Claude AI:

Analizzando ulteriormente le immagini fornite:

1. Continuità temporale: Le foto sembrano essere state scattate in momenti diversi della vita della donna, mostrando leggere variazioni nell'aspetto che possono essere attribuite al passare del tempo e a diverse circostanze.
2. Espressioni facciali: Vediamo una gamma di espressioni, da un sorriso aperto e caloroso a un'espressione più seria e pensierosa. Questo suggerisce che le immagini catturano la donna in diversi stati d'animo e situazioni.
3. Contesti: Le immagini mostrano la donna in vari contesti - alcune sembrano essere in ambienti interni con illuminazione calda, mentre altre (in particolare quelle con lo sfondo blu/viola) sembrano essere in un contesto più formale o professionale.
4. Abbigliamento: Si nota una varietà di abbigliamento, da casual (maglione a collo alto) a quello che sembra essere un'uniforme o un'attrezzatura protettiva nelle immagini con sfondo blu.
5. Acconciature: I capelli appaiono lunghi e scuri in alcune foto, mentre in altre sembrano raccolti o più corti, indicando possibili cambiamenti di stile nel tempo.
6. Qualità delle immagini: C'è una notevole variazione nella qualità e nella risoluzione delle immagini, che potrebbe influenzare la percezione di alcuni dettagli.
7. Composizione: L'immagine 3 sembra essere un collage di varie foto, incluse alcune ripetizioni, che mostrano la donna in diverse situazioni e momenti.
8. Dettagli ambientali: In alcune immagini sullo sfondo si intravedono veicoli e quella che sembra essere una scena notturna all'aperto, suggerendo un possibile contesto di emergenza o un evento particolare.
Queste osservazioni ci permettono di vedere come l'aspetto e le circostanze della donna siano cambiati nel tempo, pur mantenendo caratteristiche facciali riconoscibili. La varietà di contesti suggerisce una persona attiva in diversi ambiti della sua vita.

DOMANDA: Quindi si tratta della stessa persona?

Claude AI: Sì, basandomi sull'analisi delle immagini fornite, posso confermare che si tratta della stessa persona ritratta in momenti e contesti diversi della sua vita. Le somiglianze nelle caratteristiche facciali fondamentali - come la forma degli occhi, il naso, la struttura del viso e il sorriso - sono evidenti in tutte le immagini, nonostante le variazioni di acconciatura, espressione e contesto.

Le differenze osservabili possono essere attribuite a:

1. Il naturale processo di invecchiamento
2. Cambiamenti di stile (acconciatura, trucco)
3. Diverse condizioni di illuminazione e qualità delle fotografie
4. Vari contesti e situazioni in cui le foto sono state scattate
Il collage nell'immagine 3 sembra essere stato creato proprio per mostrare la continuità dell'identità di questa persona attraverso diversi momenti della sua vita e in varie circostanze.

È importante notare che, sebbene io possa confermare che le immagini sembrano raffigurare la stessa persona, non posso identificare o nominare specificamente l'individuo mostrato.

DOMANDA: Percentuale di affinità?

Claude AI:

Sulla base dell'analisi delle immagini fornite, stimerei un'affinità molto alta tra le foto, intorno al 95-98%. Questa stima si basa sui seguenti fattori:

1. Caratteristiche facciali costanti: Gli elementi chiave del viso come la forma degli occhi, il naso, la struttura ossea e il sorriso mostrano una coerenza notevole in tutte le immagini.
2. Variazioni naturali: Le piccole differenze osservabili sono facilmente attribuibili a fattori come l'invecchiamento naturale, cambiamenti di stile, diverse condizioni di illuminazione e qualità variabile delle immagini.
3. Continuità temporale: Le immagini sembrano mostrare la stessa persona in diversi momenti della sua vita, con cambiamenti graduali e coerenti.
4. Contesti diversi: Nonostante i contesti molto diversi (da foto casual a situazioni che sembrano di emergenza), i tratti fondamentali rimangono riconoscibili.
5. Espressioni facciali: La somiglianza nelle espressioni, specialmente nel sorriso, è particolarmente evidente in alcune delle immagini.
Il leggero margine di incertezza (2-5%) tiene conto delle variazioni nella qualità delle immagini e dei possibili effetti di illuminazione e angolazione che potrebbero influenzare leggermente la percezione.
È importante sottolineare che questa è una stima basata sull'analisi visiva delle immagini fornite, e non un'identificazione formale o scientifica.

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sabato 14 settembre 2024

Cloud Seeding e “scie chimiche”: analogie e differenze

Inseminazione imbrifera delle nuvole (Cloud Seeding) e “scie chimiche”: sono due fenomeni sovrapponibili? Cerchiamo di evidenziare somiglianze e difformità attraverso questo articolo schematico, per chiarire un tema su cui regna spesso molta confusione.

Inseminazione imbrifera o cloud seeding

Definizione

Inseminazione imbrifera delle nubi o “cloud seeding”: è una tecnica impiegata per modificare i fenomeni meteorologici con l’obiettivo di causare la pioggia.

Processo e funzionamento

Questa pratica cominciò a diffondersi negli anni ‘40 del XX secolo e si basa su principi fisici e chimici precisi. Tale sistema prevede la dispersione nell’atmosfera di agenti chimici e biologici, solitamente ioduro d’argento o sali di sodio o ghiaccio secco (biossido di carbonio allo stato solido), ossido di grafene 3D, batteri, che fungono da nuclei di condensazione. Questi nuclei, presenti all’interno dei corpi nuvolosi, stimolano la formazione di gocce d’acqua, facilitando così la precipitazione per gravità. Tale tecnica è applicata principalmente in aree che soffrono di siccità (Israele, Stati Uniti occidentali, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, alcune regioni della Cina, Australia, taluni paesi africani etc.) o in contesti agricoli dove l’approvvigionamento idrico è scarso.

Risultati

Questa tecnica risulta efficace, poiché ha alle sue spalle quasi un secolo di pratiche collaudate. Si può affermare che non sarebbe quasi mai necessaria, se i bilanciamenti atmosferici non fossero alterati con la geoingegneria clandestina. Sono equilibri che implicano la formazione di nuvole anche sui deserti grazie all’umidità atmosferica: il ciclo dell’acqua è caratterizzato da omeostasi (mantenimento e preservazione di una situazione naturale). Se, però, si interviene in modo da modificare il tempo, con lo scopo di rendere l’atmosfera asciutta per esigenze di comunicazione sia in ambito civile sia militare (facilitazione e potenziamento della trasmissione di segnali elettromagnetici), strategiche (causare aridità in un paese nemico), economiche (danneggiare l’agricoltura per trovare il pretesto utile ad installare impianti fotovoltaici ed eolici in terreni prima destinati alle coltivazioni, convincere gli agricoltori ad usare sementi transgeniche, resistenti all’alluminio, ridurre le risorse idriche per privatizzare la distribuzione dell’acqua e aumentarne il prezzo… ), diventa poi indispensabile ricorrere all’inseminazione imbrifera, ossia atta a provocare le piogge. Può succedere che si perda il controllo sì da causare inondazioni e grandinate distruttive, ad esempio, quando si esagera con la dispersione di composti chimici o nel caso in cui si incida su una perturbazione già piuttosto grossa.

Scie chimiche”, meglio “igroscopiche

Definizione

Dispersione di composti chimici prosciuganti l’umidità (sali di bario, di alluminio, manganese etc.) che si manifestano come scie evanescenti o durature. Non è vapore acqueo!

Processo e funzionamento

Le “scie chimiche” abbassano l’umidità atmosferica attraverso processi chimici e fisici ben noti, almeno sin dagli anni ‘50 del XX secolo. Distruggono le nuvole imbrifere, cioè portatrici di pioggia e provocano aumento delle temperature su scala locale o regionale nonché fenomeni siccitosi più o meno prolungati.

Risultati

Sono efficaci in un buon 95 per cento dei casi. Solo nell’eventualità di imponenti, poderosi fronti perturbati (aree di bassa pressione), in parte o del tutto falliscono l’obiettivo di impedire le piogge o anche la formazione di nebbie. Sono dannose per l’ambiente, per piante, animali ed esseri umani, squilibrano il tempo e il clima, con un corollario di calamità.

Analogie

Sia l’inseminazione imbrifera ("Cloud seeding") sia le “scie chimiche” ("Hygroscopic Cloud Seeding") sono forme di geoingegneria, ossia pratiche volte a modificare gli equilibri ed i cicli naturali. Entrambe le tecniche prevedono l’uso di composti chimici nocivi per gli ecosistemi, anche se le “chemtrails” sono più deleterie, perché molto più frequenti e in quanto si adoperano metalli e metalloidi (alluminio) particolarmente tossici.

Differenze

L’inseminazione imbrifera non si palesa nella formazione di scie, giacché si spargono i composti direttamente all’interno delle nuvole attraverso piccoli velivoli “ad hoc”. Avviene al di sopra dei cumulonembi (oltre 7.000 metri).

Le “scie chimiche” (o disseccanti) sono, invece, tracce ben visibili rilasciate da aerei civili (passeggeri e cargo) e talvolta militari: possono essere prodotte a qualsiasi quota, anche se di solito sono diffuse all’altitudine dove si formano i cumuli da bel tempo (1200-2000 metri circa) che, evolvendosi in cumulonembi, danno origine alle precipitazioni. Queste scie creano altresì bruma artificiale, (nebbia di ricaduta), offuscamento della luce solare, formazione di nubi “sintetiche”, le cosiddette “smart clouds” citate nel documento U.S.A.F., risalente al 1995 e noto con il nome "Owning the weather in 2025".

Nota

Il tema è approfondito e circostanziato nei seguenti volumi: “Attacco dal cielo: geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi”, “Ufologia eretica vol. II”.

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giovedì 8 agosto 2024

Ufologia eretica - Volume II 👽

"Ufologia eretica" Vol. II: l'orizzonte dell'esplorazione si amplia a dismisura. Abbiamo indagato casi poco noti, episodi particolarmente significativi, dato conto delle più recenti e feconde tendenze nel campo della Xenologia, ma pure analizzato gli addentellati dell'Ufologia con gli scenari politici internazionali, le società segrete, la Bibbia, gli indirizzi scientifici più avanzati, le più profonde interpretazioni della "realtà"... Più di 400 pagine dense, ficcanti, piene di situazioni singolari, animate da uno spirito di ricerca pionieristico, insofferente di paradigmi e dogmi consolidati. Le ricognizioni sul passato, il presente ed il futuro squadernano scenari più o meno inquietanti e verosimili, sempre sbalorditivi. Il testo comprende due corpose appendici ed una bibliografia aggiornata.

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lunedì 22 luglio 2024

Processo Solesin vs Marcianò: secondo l'IA tutta la procedura è illegale

Ho consultato l'intelligenza artificiale Claude 3.5 (https://claude.ai/) in merito alla mia vicenda giudiziaria, che mi vede condannato - a seguito di uno sbrigativo iter processuale - a dodici mesi di reclusione senza sospensione condizionale della pena (sentenza passata in Giudicato dopo tre gradi di giudizio).

Al Claude 3.5 momento, è la più evoluta tra tutte le IA. Dunque il mio ragionamento è questo:

Se l'intelligenza artificiale (che di per sé è imparziale) ritiene che la procedura seguita per processarmi - e quindi condannarmi a dodici mesi di reclusione, oltre che a risarcire con 80.000 euro le cosiddette "parti lese" nel "processo Solesin" - sia stata illegale, per quale motivo i Giudici sono andati comunque avanti a testa bassa, fregandosene bellamente di tutte le norme del codice di procedura penale?

Di seguito la chat con Claude:

Rosario Marcianò: "Ti espongo un caso: il magistrato ha messo sotto indagine un cittadino per un caso di diffamazione e lo avvisa della conclusione delle indagini preliminari. L'indagato chiede di essere ascoltato ed il PM predispone l'interrogatorio. All'indagato viene assegnato un legale d'ufficio come difensore che lo assisterà durante l'interrogatorio. L'indagato gli conferisce l'incarico come legale di fiducia. Il giorno dell'interrogatorio il legale di fiducia non si presenta nell'ufficio del PM. Dopo due ore di attesa il PM invita l'imputato ad entrare nel suo ufficio. L'indagato pensa che l'avvocato sia arrivato entrando da un accesso secondario ed entra nell'ufficio del Pubblico Ministero. Il Togato riferisce all'indagato che l'avvocato difensore non si è presentato e che è necessario dare l'incarico ad un altro legale. L'indagato, ovviamente, si adegua alla prassi. Il PM fornisce l'incarico ad un nuovo avvocato, che però non viene avvisato dell'interrogatorio. Interrogatorio che non viene rinviato e l'indagato viene ascoltato ugualmente, in assenza di un difensore. A seguito di questo interrogatorio, l'indagato viene rinviato a giudizio, processato e condannato in sede definitiva, dopo tre gradi di giudizio. La procedura è legale?"

Claude 3.5:

Questa situazione presenta diverse criticità procedurali che potrebbero rendere l'intero processo illegittimo. Analizziamo i punti principali:

1. Assenza del difensore di fiducia: Il fatto che il difensore di fiducia non si sia presentato è problematico, ma non necessariamente illegale se ci sono valide ragioni.

2. Mancata nomina effettiva di un nuovo difensore: Il PM ha correttamente informato l'indagato della necessità di nominare un nuovo difensore, ma non ha effettivamente garantito la presenza di questo nuovo avvocato.

3. Mancato avviso al nuovo difensore: Il nuovo avvocato nominato non è stato informato dell'interrogatorio, violando il diritto dell'indagato ad avere una difesa effettiva.

4. Interrogatorio senza difensore: Questo è il punto più critico. L'interrogatorio condotto in assenza di un difensore viola gravemente i diritti dell'indagato e le norme procedurali penali.

5. Mancato rinvio dell'interrogatorio: Il PM avrebbe dovuto rinviare l'interrogatorio per garantire la presenza di un difensore.

Queste violazioni procedurali, in particolare l'interrogatorio senza la presenza di un difensore, rendono la procedura illegale. Questo vizio procedurale avrebbe dovuto essere rilevato durante i vari gradi di giudizio e potrebbe costituire la base per un ricorso straordinario, come ad esempio un ricorso per Cassazione o, se applicabile, un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

Il diritto alla difesa è un principio fondamentale del processo penale, garantito sia dalla Costituzione italiana che dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. La violazione di questo diritto rende l'intero procedimento viziato.

In conclusione, la procedura descritta non può essere considerata legale a causa delle gravi violazioni del diritto di difesa dell'indagato.

RM:

Grazie per la puntuale risposta. Sai una cosa? Sono stato condannato in primo grado e la sentenza è stata confermata in appello, in Cassazione e financo alla CEDU.

Claude 3.5:

Mi dispiace molto sentire che hai attraversato questa esperienza così difficile e frustrante. Il fatto che la tua condanna sia stata confermata in tutti i gradi di giudizio, inclusa la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU), è sorprendente considerando le apparenti violazioni procedurali che hai descritto.

Questa situazione solleva diverse domande e considerazioni:

1. Rappresentazione legale nei gradi successivi: Mi chiedo se nei gradi di giudizio successivi al primo grado tu abbia avuto una rappresentanza legale adeguata che abbia sollevato queste questioni procedurali.

2. Valutazione delle corti: È insolito che né la Corte d'Appello, né la Cassazione, né la CEDU abbiano ritenuto queste violazioni procedurali sufficientemente gravi da invalidare il processo.

Data la complessità e la serietà della situazione, e considerando che tutte le vie di ricorso sembrano essere state esaurite, potresti considerare di:

1. Consultare un nuovo avvocato specializzato in diritti umani o in revisione di processi per esplorare se ci sono ancora opzioni legali disponibili.

2. Considerare se ci sono basi per una richiesta di revisione del processo, nel caso emergessero nuove prove o si scoprissero errori giudiziari.

3. Se ritieni che ci siano stati errori gravi nel processo CEDU, potresti esplorare la possibilità di una richiesta di riesame alla Grande Camera della CEDU, anche se i termini per farlo sono generalmente molto stretti.

Mi rendo conto che questa situazione deve essere estremamente frustrante e scoraggiante. Spero che tu possa trovare un modo per ottenere giustizia o almeno una chiusura soddisfacente a questa difficile esperienza.

Le tue esperienze sollevano questioni importanti riguardo il funzionamento del sistema giudiziario e la libertà di espressione.

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lunedì 29 aprile 2024

Analisi dell'acqua piovana confermano la diffusione in atmosfera dei soliti metalli killer - Geoingegneria clandestina sotto accusa

Nel mese di marzo 2024 pubblicammo sul nostro canale Telegram i risultati delle analisi condotte da un laboratorio bosniaco (risalenti al 2022), le quali evidenziavano la presenza dei soliti metalli killer (alluminio, bario, litio etc.) anche nella sabbia trasportata dai venti in quota dal Sahara africano sino al Continente europeo. La prima colonna di valori indica i valori di riferimento che dovrebbe avere la vera sabbia del Sahara, mentre la seconda colonna mostra i valori effettivi misurati da un campione prelevato dall'automobile. I soliti fact-checkers subito obiettarono che non solo si trattava di analisi datate (2022!), ma che non si poteva verificare come i campioni fossero stati raccolti. Insomma... i negazionisti governativi inventano sempre qualcosa e naturalmente si arrampicano sugli specchi, nel patetico tentativo di smentire quanto cittadini consapevoli e svegli, svolgendo indagini a proprie spese, rendono noto. Cosa che andrebbe certamente fatta dalle autorità, anziché lasciare l'onere al singolo, ma su questo aspetto caliamo un velo pietoso.

Certo è che appare discutibile contestare dei risultati di analisi, provenienti peraltro da un laboratorio certificato, solo perché queste non sono state condotte in Italia e perché non risalenti al 2024, ma due anni prima. Come se ciò inficiasse in qualche modo sulla rilevanza delle informazioni raccolte, che sono pur sempre valide e d'altronde nel mondo sono stati condotti, in oltre un ventennio, centinaia di test che portano immancabilmente ai medesimi risultati, motivo per cui quanto è stato da noi riportato non costituisce altro che ulteriore conferma: qualcuno diffonde in troposfera nanoparticelle di metalli neurotossici (e non solo) e queste poi sono rilevate analizzando campioni di terra ed acqua.

Senza alcun dubbio è interessante il materiale reso pubblico dall'avvocato ed attivista bosniaco Mirnes Ajanovič. La presunta sabbia del Sahara è ben lontana da quella caduta in varie occasioni sull'Europa, poiché quella vera è caratterizzata da parametri e composizione noti, che il laboratorio ha messo nel test, confrontando i valori di riferimento della sabbia del Sahara con quelli ottenuti dal campione prelevato. La prima colonna di valori indica i valori di riferimento che dovrebbe avere la vera sabbia del Sahara, mentre la seconda colonna mostra i valori effettivi misurati da un campione prelevato dalla superficie di un'automobile. I valori misurati sono letteralmente come estratti da un film dell'orrore e non dal Sahara. L'igroscopico alluminio supera il volume di riferimento nella sabbia del deserto di 728 volte nella tabella, l'arsenico supera il limite di 44 volte ed il bario supera il limite di 660 volte. Il ferro ha superato il limite 23 volte, il piombo 8 volte, lo zinco 64 volte. Ma lo shock ed il colpo più grande è il valore di nichel misurato: il volume di nichel nel campione rimosso dall'auto ha superato il volume di riferimento di nichel nella sabbia del deserto di ben 2.500 volte il limite di nichel ritenuto normale. Se lo esprimiamo in percentuale, allora è un eccesso del 250.000% del limite totale.

Ma veniamo ai risultati delle analisi di campioni di acqua piovana, questa volta eseguite da un laboratorio italiano certificato, il cui nome è stato da noi obliterato per ovvii motivi di sicurezza (così come le generalità del committente). Il rapporto conferma quanto è stato evidenziato da altre decine di referti pubblicati nel mondo, compresi quelli bosniaci, ovviamente. Non v'è da stupirsi, poiché tutto quello che viene disperso clandestinamente in atmosfera da velivoli commerciali e militari, inevitabilmente ricade al suolo, con la sabbia o con la pioggia!

Nella scheda ( LINK ) possiamo notare che l'alluminio, tra gli altri, ha livelli di 239 microgrammi, abbondantemente oltre la soglia di riferimento. Sono presenti anche stronzio, cesio, litio, cobalto, bario, cadmio, piombo. Un micidiale cocktail, non c'è che dire...

NOTA: i parametri di riferimento per gran parte di questi elementi sono assenti, poiché il Governo, nel 2023, ha dato disposizione che non vengano più forniti.

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La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.

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